Terra
degli Enotri

L’azienda vitivinicola Vozzi si trova nel comune di Chiaromonte, in Basilicata, in pieno territorio del Parco Nazionale del Pollino. Le aree interne delle Valli dell'Agri e del Sinni ricadono nel territorio abitato da genti di stirpe enotria. Qui la coltivazione della vite e la produzione del vino risalgono ad epoche assai remote.
Furono i coloni greci a battezzare la Basilicata, Enotria, cioè “terra del vino”, perché celebre per la qualità delle sue uve e dei suoi vini, offerti persino come premio ai vincitori delle Olimpiadi nell’antica Grecia.
Il nome stesso di quell'antico territorio, Enotria appunto, deriva del greco oinos che significa vino, e dai reperti archeologici rinvenuti nel comune si capisce l'importanza attribuita, nell'antichità, alla bevanda sacra a Dioniso e al rituale del "bere insieme" (symposion).
Negli scavi archeologici dell’acropoli di Chiaromonte sono stati ritrovati degli strumenti bronzei necessari per la preparazione del vino (mestolo, colino, grattugia), legati all’aromatizzazione e al filtraggio della bevanda, oltre a numerosi vasi di uso comune, panciuti e forniti di coperchio, come la tradizionale Olla, probabilmente utilizzati per la sua conservazione.

KOUROS

Il reperto più famoso, simbolo del Comune, è rappresentato dal Kouros, una statua di bronzo raffigurante un'immagine di figura maschile nel fiore della giovinezza che incarna l'ideale di perfezione dell'aristocrazia greca, dell'eccellenza morale ed intellettuale congiunta alla prestanza fisica. 
Il nostro vino si vuole ispirare al simbolo che più rappresenta le nostre origini, i nostri ideali; la nostra azienda che è esposta a sud-sud-est, con i suoi terreni argillosi, soleggiati e ventilati di origine arenaria, aridi e ricchi di minerali bene si presta alla coltivazione della vite. Qui Kouros trova il suo territorio ideale: nasce un vino pieno ed equilibrato.

Le Grotte
di Chiaromonte

Ad avvolarare ancor di più la devozione alla cultura del vino del nostro territorio è la presenza di più di 600 grotte scavate nella roccia nel borgo di Chiaromonte.
Queste venivano e vengono ancora oggi usate come cantine, quindi come luoghi di produzione del vino ma anche come luoghi in cui gustarlo in compagnia. Una tradizione unica tramandata da ogni famiglia chiaromontese per generazioni.